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Gestione della crisi d’impresa: come accorgersi in tempo dei rischi

Il timing è tutto nella gestione della crisi d’impresa. Nessun imprenditore vorrebbe mai vedere la propria azienda fallire. Purtroppo, capita di assistere all’agonia di realtà imprenditoriali apparentemente solide. Eventi di fronte a cui ci si chiede: come è potuto succedere? E ancora: perché un management qualificato non si è accorto in tempo dei segnali di crisi e non è riuscito a invertire la rotta?

Come vedremo qui, individuare i sintomi di una crisi e accorgersi in tempo dei segnali di rischio non è un’impresa facile senza i giusti strumenti.

 

I numeri delle crisi d’impresa in Italia

Il Rapporto Inps che osserva l’andamento delle imprese svela come, tra il 2009 e il 2018, 60.966 imprese italiane hanno chiuso i battenti. Nell’anno 2018, si contavano 1.655.982 aziende contro le 1.716.948 del 2009. Prima ancora, una ricerca del Centro Studi ImpresaLavoro sui numeri forniti da OCSE e CRIBIS, aveva evidenziato come i fallimenti in Italia fossero cresciuti del 55,42%, passando dai 9.384 del 2009 ai 14.585 del 2015.

Anche se nel 2018 si è registrata una diminuzione del numero di fallimenti delle imprese rispetto all’anno precedente, la crisi causata dall’emergenza sanitaria in questi ultimi mesi ha impedito una vera inversione di rotta. Al contrario, ha aumentato la fragilità di tante aziende.

Questi numeri dimostrano chiaramente che accorgersi dei segnali di rischio non è così facile. Si “nascondono” nelle pieghe di bilancio per mesi fino a provocare situazioni irreversibili. Per questo motivo, servono nuovi e più potenti strumenti per identificarli con il giusto anticipo.

 

La gestione della crisi d’impresa

Questo scenario ha condotto le istituzioni verso una riforma della crisi d’impresa, allo scopo di creare un sistema di gestione più preciso e puntuale per prevenire situazioni di crisi irreversibili.

Un’opportunità per le imprese che ora possono dotarsi di nuove soluzioni per rilevare eventuali segnali di crisi tramite indicatori che mettano in evidenza gli squilibri di carattere:

  • patrimoniale;
  • reddituale;
  • finanziario.

Questa nuova disciplina ha imposto alle aziende di dotarsi di sistemi di controllo in grado di analizzare automaticamente i dati aziendali e rilevare eventuali criticità. La risposta più efficace a questa nuova necessità arriva dal mondo delle soluzioni informatiche. Il compito di questi nuovi gestionali aziendali è quello di:

  • offrire una panoramica sempre aggiornata dei parametri economico-finanziari aziendali;
  • stimare i fabbisogni finanziari dell’impresa verificandone la copertura;
  • rilevare le criticità in tempo reale attraverso un sistema di notifiche automatiche in caso di rischi o anomalie.

Gli indicatori di salute finanziaria di un’azienda

Ma quali sono gli indicatori da tenere d’occhio che possono “preannunciare” una possibile crisi?

Esistono degli indici elaborati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili circa la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità dell’impresa, oltre che dello stato di crisi.

Nello specifico, i controlli principali sono quelli che riguardano il patrimonio netto e il cash flow per verificare se le disponibilità di cassa sono adeguate a coprire i debiti previsti.

Gli indicatori di salute finanziaria di una società sono:

  • patrimonio netto aziendale, che deve essere sempre in positivo;
  • ammontare dei debiti tributari e previdenziali, per comprendere se l’attivo patrimoniale è sufficiente per pagare le tasse;
  • rapporto tra attivo e passivo a breve termine, per calcolare se nei prossimi 12 mesi l’azienda sarà in grado di estinguere le proprie passività;
  • Debt Service Coverage Ratio (DSCR), ovvero il rapporto che abbiamo appena citato tra i flussi di cassa liberi previsti nei 6 mesi successivi e l’ammontare dei debiti attesi;
  • rapporto tra fatturato e oneri finanziari, per determinare la sostenibilità finanziaria di questi ultimi;
  • rapporto tra patrimonio netto e l’ammontare complessivo dei debiti, per calcolare il tasso di indebitamento di un’azienda.

Il ruolo di una soluzione informatica totalmente integrata

Sul mercato non mancano le soluzioni informatiche per la gestione della crisi d’impresa. Ma non tutti i programmi sono uguali.

Il punto è che non è sufficiente dotarsi di un software che permetta di mettersi in regola con la nuova normativa. Piuttosto, è necessario uno strumento unico e integrato con il gestionale, capace di supportare l’impresa nella gestione sia quotidiana che previsionale di tutti processi amministrativi e finanziari, massimizzando il cash flow e offrendo un orizzonte di breve e medio periodo grazie a logiche predittive e sistemi di business intelligence.

Insomma, per accorgersi in tempo dei rischi il ruolo delle notifiche automatiche è essenziale, ma solo se inserito all’interno di un sistema in grado di razionalizzare e automatizzare i processi di pianificazione finanziaria e patrimoniale.

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