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Quali sono i nodi critici della logistica e come prevederne le falle

Il sistema logistico può essere il valore aggiunto di un’azienda diventandone il punto di forza. Per giungere a un risultato simile, però, è necessario analizzare quali sono i nodi critici così da prevederne eventuali falle.

  • Prodotti;
  • tempi di consegna;
  • modalità di consegna.

Se i 3 fattori chiave alla base della logistica sono essenzialmente questi, la loro perfetta gestione è meno ovvia di quello che si potrebbe pensare.

I nodi critici della logistica aziendale: la pianificazione

Quello che serve è prima di tutto una pianificazione. Pianificare preventivamente tutte le attività di magazzino è, probabilmente, il miglior metodo per gestire la logistica ed evitare eventuali criticità.

Ottimizzare il flusso di lavoro significa essere in grado di far fronte a ordini urgenti dell’ultimo minuto senza paralizzare le altre attività o, peggio ancora, commettere errori dettati dalla fretta. Conoscere in anticipo la mole di lavoro da evadere nel corso di una giornata o di una settimana è utile, ma non basta certo per raggiungere livelli di efficienza e rapidità che possono fare davvero la differenza.

Il magazzino va organizzato (e periodicamente riorganizzato) in base a parametri oggettivi e sull’analisi del venduto. I responsabili non accedono ai programmi informatici solo per classiche operazioni di routine, ma devono poter contare su funzionalità in grado di migliorare concretamente la pianificazione del proprio lavoro come, per esempio, l’analisi dell’intero portafoglio ordini di spedizione attraverso più criteri e filtri.


Pieno controllo sul ciclo di vita dei prodotti in azienda

Per diventare realmente un valore aggiunto per l’impresa, la logistica ha bisogno di essere gestita attraverso strumenti informatici che la ottimizzino. Per questo, come abbiamo avuto già modo di dire in altri articoli, non va considerata come un settore a sé stante ma va gestita all’interno di un sistema integrato che monitori l’intero ciclo di vita di un prodotto all’interno dell’azienda: dal suo arrivo fino alla consegna al cliente finale (anche per chi lavora in conto terzi).

In fondo, un nodo critico della logistica è proprio questo: non avere il pieno controllo di tutta la supply chain. Gestire vendite, amministrazione e magazzino a compartimenti stagni è un errore da evitare assolutamente.

Senza contare che alcuni settori (come quello farmaceutico, alimentare e della GDO) devono fare i conti con scadenze più o meno ravvicinate. Ovviamente, devono partire prima i prodotti più vicini alla scadenza perché il rischio, altrimenti, sarebbe quello di dover far fronte a ingenti sprechi di denaro.

Ecco perché un altro aspetto è legato alla possibilità di eseguire inventari, in base a diversi criteri (ubicazione, scadenza, matricola, lotti…), di tutto il magazzino o anche solo di una parte definita.

Gestire i processi di crescita e i picchi di ordini

Tutte le aziende hanno un obiettivo: crescere e aumentare il proprio fatturato. E se questo dovesse succedere nel breve periodo? Il punto è che il magazzino (e in generale il settore logistico) deve essere in grado sia di gestire picchi improvvisi, che far fronte a una crescita strutturale del business.

Come? 

Le soluzioni sono solo due:

  • aumentare il personale dedicato ai processi logistici;
  • ottimizzare i processi.

Ottimizzare i processi significa avere gli strumenti analitici giusti per evitare sprechi (di tempo e denaro), magari riuscendo persino a monitorare, in tempo reale, le tempistiche del fornitore, l’approvvigionamento delle merci a magazzino e infine la loro consegna finale. Esistono funzioni che permettono di seguire l’avanzamento delle spedizioni: dal prelievo, sino al carico sul mezzo, alla partenza.

Tutto ciò significa anche considerare il settore logistico al pari degli altri settori aziendali che sono redditivi. Ecco perché bisogna applicare gli stessi parametri oggettivi per calcolarne l’efficienza come KPI (Key Performance Indicator).

Curare i dettagli

Ci sono altri dettagli, più o meno grandi, che si possono prendere in considerazione per rendere più efficiente la logistica. Uno di questi è rappresentato dal packaging. Può essere utile scegliere un packaging economico ma che garantisca livelli di sicurezza adeguati delle merci, ottimizzando l'imballaggio in modo che occupi meno volume e non aumenti il peso del pacco. 

A questo proposito è consigliabile anche valutare le varie proposte dei corrieri relative a particolari coperture assicurative delle merci. Qualora un prodotto giunga a destinazione danneggiato o resti in giacenza presso il trasportatore per errori o disguidi, il danno d’immagine (prima ancora che economico) ricadrebbe comunque sull’azienda che spedisce le merci. Ecco perché il monitoraggio del trasporto e la gestione dei rapporti con i corrieri non sono aspetti da sottovalutare. 

Pensiamo poi a quanto tempo impiegano le merci ricevute a essere tolte dagli imballi e posizionate in magazzino. Un lavoro che richiede molto tempo e che può essere ottimizzato grazie a soluzioni informatiche in grado di attribuire l’assegnazione automatica delle locazioni ai materiali in base alla famiglia del prodotto, al tipo di pallet, al carico massimo sopportato, agli spazi vuoti… 

L’importanza degli strumenti tecnologici

Ci sono disagi che non si possono prevedere - come i fenomeni atmosferici che costringono i trasportatori a consegnare in ritardo le merci o altri eventi imprevisti -, ma tutto quello che riguarda la vita di un articolo all’interno di un magazzino è prevedibile con gli strumenti tecnologici adeguati.

Come abbiamo visto, eventuali inefficienze o falle si possono prevedere, a patto di gestire la logistica non solo per gli arrivi e le spedizioni quotidiane ma attraverso programmi informatici che ne valutino in maniera scientifica e oggettiva punti di forza e di debolezza.

 

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